AZZURRO
di PAOLA PONTI
tratto dall’omonimo libro di CURZIO MALTESE
Regia CARMEN GIARDINA
ANTONIO CATANIA
con SERGIO COLICCHIO (il pianista)
musiche NICOLA PIOVANI
luci DANILO FACCO • costumi ARABELLA BETTAZZI
Coordinamento artistico NORMA MARTELLI
voci registrate FEDERICO BAUDINO, IRENE COLICCHIO, CARMEN GIARDINA
elaborazione suoni LORENZO GARDENAL, direzione di produzione ROSI TRANFAGLIA

Un grande giornalista guarda indietro alla sua vita e ne ripercorre le tappe. Curzio Maltese ci conduce in una cavalcata attraverso gli ultimi sessant’anni del nostro Paese, ed è il racconto di una vita incredibile, travagliata e gioiosa, quella che scorre sul palcoscenico: l’Italia del boom, un Paese ancora ingenuo, rivolto al futuro, dove “persino i poveri potevano essere felici”, il sabato alla Rinascente dove lavora la mamma commessa, il profumo di Mariangela Melato, i foulard di Carla Fracci, le vetrine di Giorgio Armani. La fine dell’innocenza, il 12 dicembre 1969, con la bomba che scoppia a piazza Fontana. La lotta di classe al parco Lambro, il liceo negli anni di piombo, Beppe Viola, Dario Fo, i comici del Derby: “ridevamo come pazzi e poi con un pensoso e penoso senso di colpa passavamo alle cose serie, la politica, il giornalismo, la cultura ufficiale. Pensa che scemi.”
Ma in Azzurro è l’uomo Maltese a parlare, ed è emozionante il racconto di un’infanzia senza padre, della scomparsa della sorella Cinzia, del grande amore per la moglie e il figlio. Il cinema era una delle grandi passioni di Curzio Maltese, così mentre cercavo una chiave per la messa in scena, ho pensato a una scenografia che attraverso pochi elementi rappresentasse l’idea di una sala cinematografica: uno schermo, due poltroncine e un’insegna al neon che riprende il titolo del libro, “Azzurro”. Questo spazio ideale viene abitato dal protagonista permettendogli di attraversare diverse dimensioni: il ricordo, l’evocazione, il ritrovarsi spettatore della propria vita che scorre come su uno schermo, ma anche momenti di allegria che sfociano in canzoni, quasi come in un musical. Antonio Catania mette il suo talento al servizio di questo impegnativo compito e insieme al suo partner in scena, il pianista Sergio Colicchio, ci trasporta nel viaggio della vita di Curzio Maltese e di un’Italia in cui, nel male e nel bene, non possiamo non riconoscerci.